sabato 22 maggio 2010

Hello, Loxias

U. guardò per qualche secondo la penna stilografica che teneva in mano, poi si voltò verso la porta. Si scostò i capelli dall'orecchio, e si girò di nuovo, stavolta a guardare il pezzo di carta di fronte a lei. Giocherellò con la stilografica dorata.
Quindi le scelte erano due: firmare, o uscire da quella porta.
Firmando, sarebbe andata incontro a una discreta dose di felicità, a delle probabili delusioni, a un piccolo carico di menzogne e un pizzico di autodistruzione.
Andandosene, come il risultato avrebbe ottenuto una discreta dose di felicità, delle probabili delusioni, un piccolo carico di menzogne e un pizzico di autodistruzione.
Buffo come in realtà le due alternative fossero diverse. Eppure, l'incapacità di decidere. L'indecisione condensata la osservava da dietro il tavolo, tamburellando con le dita e sorridendo mollemente.
Osservò di nuovo la penna, e fissò la porta. L'orologio ticchettava.

Eppure.

(to be continued)


Julieta

Mood: Thoughtful

2 commenti:

  1. Il tuo concetto di "non voglio pensare" mi spaventa. Più che altro perché non oso immaginare cosa il tuo cervello potrebbe produrre, se la tua decisione fosse invece quella di pensare.

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